Applicazione di AutoCAD® MEP e del software edilclima ad un caso di successo

Applicazione di AutoCAD® MEP e del software edilclima ad un caso di successo

I nuovi impianti aeraulici del museo dell’automobile di Torino

In breve

Aziende
Studio Ingegneria Alvigini Mendolicchio
Edilclima S.r.l.

Settore: Progettazione architettonica e termotecnica

Software: AutoCAD® MEP 2012

Software Edilclima

EC700 Calcolo prestazioni termiche dell’edificio
EC701 Progetto e verifiche edificio-impianto
EC781 Regione Piemonte

La sfida: Verificare la fattibilità operativa delle soluzioni individuate, evitando interferenze strutturali e modifiche agli elementi architettonici

Obiettivi raggiunti: Ridurre le modifiche in corso d’opera a vantaggio dei tempi di realizzazione e dell’efficienza dell’impianto

CENNI STORICI

Il Museo dell’Automobile nasce a Torino nel 1932 da un’idea di due pionieri del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia e figura tra i più antichi Musei dell’Automobile del mondo. Nel 1956 l’A.N.F.I.A. (Associazione Nazionale Industrie Automobilistiche ed Affini) e la Famiglia Agnelli, con il pieno assenso del Comune di Torino, decidono di promuovere la costruzione di una sede permanente in corso Unità d’Italia. La sede storica è progettata dall’Architetto Amedeo Albertini, sulla sponda sinistra del Po a poca distanza dal Lingotto. L’edificio, costruito fra il 1958 ed il 1960, rappresenta un raro esempio di architettura moderna. Il museo viene inaugurato il 3 novembre del 1960 ed intitolato alla memoria del suo primo Presidente, Carlo Biscaretti di Ruffia.
Edificato su un’area di circa 16000 mq, il fabbricato ha una consistenza di circa 12700 mq fra aree espositive, spazi accessori per uffici e centro convegni.

IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE

Dopo 50 anni di esercizio, il museo cambia il suo volto, ma soprattutto cambia la sua impostazione e la sua mission: non una semplice ristrutturazione architettonica ma un intervento che mira a posizionare in modo dinamico e interattivo la nuova realtà museale all’interno del cammino culturale italiano. Il suo aspetto, contemporaneo e avveniristico, è stato ideato e progettato dall’architetto Cino Zucchi a seguito di un concorso di progettazione europeo; l’innovativo percorso espositivo è firmato dallo scenografo François Confino, che a Torino ha già allestito il Museo Nazionale del Cinema.
Il progetto di ristrutturazione e ampliamento prevede il generale ridisegno del sistema degli accessi e degli spazi aperti su cui insiste l’edificio, unito ad un aumento della superficie coperta di circa il 40% a servizio degli spazi espositivi e delle attività complementari del museo, fra cui l’importante centro di documentazione. La nuova facciata di vetro trattato con diversi gradi di trasparenza unifica il fronte su Via Richelmy, mentre la nuova corte interna si trasforma in uno spazio eventi particolarmente suggestivo ed avveniristico.

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IL PROGETTO DEGLI IMPIANTI AERAULICI

Le scelte e strategie progettuali riguardanti gli impianti tecnologici termomeccanici possono essere riassunte nei seguenti punti:

  1. Particolare attenzione all’aspetto della integrazione degli impianti con la struttura architettonica tramite la scelta di apparecchiature di distribuzione con il minore impatto visivo ed integrati con i vari elementi architettonici.
  2. Elevato livello di affidabilità, sia nei riguardi di guasti alle apparecchiature, sia nei riguardi di eventi esterni.
  3. Elevata attenzione al problema ambientale, sia nei confronti delle immissioni acustiche che di inquinanti chimici e fisici.
  4. Flessibilità e modularità degli impianti, intesa nel senso di assicurare la possibilità di riconfigurare intere sezioni di impianto, nel caso di ampliamenti o modifiche successive.
  5. Elevato grado di funzionalità e di comfort per gli utenti, ottenuto con una scelta opportuna dei terminali di distribuzione dell’aria relativamente ai livelli acustici, di ventilazione e microclima.

IL CANTIERE E LE SUE NECESSITÀ

Nel novembre 2007 i lavori vengono affidati all’ATI composta da Arcas S.p.A., Siemens S.p.A., Bogetto Engineering S.r.l. e D’Arcano Sergio.
Come tutti i cantieri di ristrutturazione che interessano edifici preesistenti, ed in particolare edifici di interesse storico monumentale sotto il controllo della Sovrintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali, anche i lavori di ristrutturazione del Museo dell’Automobile hanno comportato fasi prolungate di analisi della situazione esistente e ponderate scelte atte a minimizzare l’impatto sulle preesistenze.
I corpi di fabbrica esistenti, in particolare quello prospiciente Corso Unità d’Italia, hanno evidenziato soluzioni strutturali originali e talora inattese, frutto della genialità dell’Arch. Albertini e sviluppate dall’Ing. Ludogoroff, talvolta ricorrendo al supporto del Prof. Levi.
Tale situazione, pur approfondita nella fase di sviluppo della progettazione, si è scontrata con la quasi totale mancanza della documentazione originaria.
In corso d’opera si sono pertanto dovuti affrontare alcuni imprevisti che hanno comportato la rivisitazione di alcune scelte progettuali originarie anche relative alle soluzioni impiantistiche termomeccaniche. Tali scelte sono state effettuate senza snaturare il progetto e mantenendo il costo complessivo dell’intervento entro i limiti di spesa disponibili.
La scelta originaria di installare un gruppo frigorifero ad assorbimento abbinato ad un gruppo a compressione si basava sull’acquisto di energia termica per climatizzazione estiva ad una tariffa conveniente rispetto all’equivalente produzione da fonte elettrica con macchine a compressione di fluido. In assenza di una tariffa di vendita del calore destinata all’utilizzo con gruppi ad assorbimento che la renda concorrenziale è stato necessario procedere ad una modifica della centrale frigorifera utilizzando soli gruppi a compressione, semplificando peraltro la manutenzione dell’impianto e con una diminuzione dei costi di gestione. Contestualmente, al fine di risolvere ulteriori problemi legati alla inertizzazione di un cunicolo tecnico, si è ritenuto necessario procedere alla rilocalizzazione sulla copertura di parte dei componenti costituenti l’impianto frigorifero. Ciò ha comportato la necessità di apportare alcune modifiche ai componenti onde consentirne l’installazione in copertura compatibilmente con lo spazio disponibile; per contenere gli ingombri sui collettori si sono inoltre scelti gruppi di pompaggio di tipo gemellare in luogo di pompe singole.

INTERFERENZE CON LE STRUTTURE METALLICHE

Il progetto delle strutture metalliche, sviluppato a livello costruttivo dallo Studio Durbano di Torino, ha comportato l’utilizzo di circa 500 tonnellate di acciaio, impiegate nelle diverse aree oggetto di ampliamento.
In particolare la struttura di sostegno della grande corte coperta ha comportato un attento studio dei percorsi e dei tracciati delle canalizzazioni aerauliche per consentire di risolvere le interferenze possibili fra i canali e le strutture stesse.
Il posizionamento delle UTA sulla copertura del vecchio corpo di fabbrica interno, unitamente alla portata d’aria elaborato dalle diverse UTA, comportava precisi vincoli al dimensionamento ed al percorso dei canali. Pertanto la posizione di ingresso delle differenti canalizzazioni non era facilmente modificabile se non a costo di pesanti variazioni progettuali.

IL PROGETTO CON AUTOCAD® MEP

In tale ambito, disponendo del modello 3D delle carpenterie metalliche sviluppato dallo Studio Durbano, è stato assai utile e produttivo procedere al progetto delle canalizzazioni direttamente inserendole all’interno della modellazione 3D utilizzando AutoCAD® MEP. Lo strumento ha facilmente fornito le risposte desiderate consentendo di:

  • orientare il progetto verso la soluzione finale;
  • verificare la fattibilità della soluzione individuata;
  • definire nel dettaglio i percorsi delle canalizzazioni.

In tal modo sono stati evitati stravolgimenti alle soluzioni da parte del costruttore ed imprevisti operativi che avrebbero potuto comportare rallentamenti dell’attività di montaggio.
Lo strumento di disegno 3D si è ugualmente dimostrato valido e potente per risolvere gli incroci delle tubazioni in partenza ed arrivo dalla centrale di pompaggio, in considerazione della molteplicità di circuiti e dei vincoli architettonici che non consentivano eccessivi sopralzi rispetto alla quota della copertura. Anche in questo caso si sono potuti studiare i posizionamenti dei circuiti sui collettori evitando tortuosità ed incroci delle tubazioni, in funzione della disposizione degli utilizzatori, dei cavedi impiantistici e degli attacchi sui collettori.


Si ringrazia
STUDIO DI INGEGNERIA ALVIGINI MENDOLICCHIO
Via Cordero di Pamparato, 9 - 10143 Torino (TO)

Tel/Fax 011.745444 - email: r.mendolicchio@studioalvigini.it

Pubblicato il: 31/12/2011
Sezione: Case History
Autore: Edilclima - Studio ingegneria Alvigini Mendolicchio