La Direttiva EPBD IV - Il nuovo paradigma dell'efficientamento energetico
PREMESSA
È stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (serie L del 08.05.2024), la Direttiva (UE) 2024/1275 del 24 aprile 2024 sulla prestazione energetica dell’edilizia.
Tale direttiva, nota come “EPBD IV” o “Direttiva green”, costituisce il punto di arrivo di un complesso e lungo iter procedurale, iniziato nel 2021, aggiungendosi alle tre direttive precedentemente succedutesi: la 2002/91/CE (EPBD), la 2010/31/UE (EPBD II) e la 2018/844/UE (EPBD III).
La nuova direttiva scaturisce dalla presa d’atto di priorità ormai ineludibili e dal proposito di innescare un deciso cambio di rotta. A fronte di fenomeni quali il “cambiamento climatico” e la “povertà energetica”, non più trascurabili, si cercano ora strategie davvero risolutive ed efficaci.
A tale scopo, concetti chiave appaiono la “sostenibilità”, la “decarbonizzazione” e l’”elettrificazione”: si persegue dunque, ancor prima del contenimento delle risorse energetiche, la minimizzazione dell’impatto ambientale.
La nuova Direttiva pone così un obiettivo ben preciso: la decarbonizzazione dell’intero parco immobiliare europeo entro il 2050.
PRINCIPALI TEMATICHE
In che cosa consiste il cambio di rotta? Quali sono le strategie attuate? Va innanzitutto rimarcato come sia stata profondamente modificata la logica di fondo. Fino ad ora siamo stati infatti abituati, in caso di esecuzione di opere di risparmio energetico, a dover soddisfare specifici requisiti, anche severi.
In prospettiva futura, invece, non ci si limiterà più solo a questo, ma si andrà ancora oltre. I requisiti di prestazione energetica non costituiranno più, soltanto, un vincolo da rispettare, ma assurgeranno a qualcosa di più, ossia allo strumento per il raggiungimento di obiettivi più elevati, dai quali non si potrà prescindere.
In altri termini, se fino ad oggi si è ragionato, ad esempio, secondo una logica “volontaria” (desidero riqualificare la mia abitazione, dovrò quindi rispettare determinati requisiti), in futuro si ragionerà, probabilmente, in modo differente (occorre raggiungere determinati requisiti, perciò dovrò riqualificare la mia abitazione).
Per conseguire un cambiamento così profondo non ci si può esimere dall’attuazione di una strategia all’altezza, strutturata e integrata, la quale metta in campo molteplici azioni. Entra in gioco, dunque, un ampio spettro di tematiche, ciascuna concorrente alla realizzazione di un piano complessivo.
Riepilogo delle principali tematiche
Piano nazionale di |
Impianti solari |
Automazione |
Mobilità sostenibile |
Edifici a zero emissioni |
Generatori a |
Controllo |
Attestato di prestazione |
Potenziale di riscaldamento globale |
Smart Readiness Indicator |
Qualità dell’aria |
Passaporto di ristrutturazione |
Edifici esistenti |
Regolazione/ |
Comfort |
Incentivazione fiscale |
PRINCIPALI SCADENZE
Una strategia davvero efficace non può prescindere da due ingredienti essenziali: obiettivi ben precisi e scadenze ben definite.
La nuova Direttiva definisce così una vera e propria “road map”, che traccia un percorso dettagliato e articolato verso il raggiungimento del traguardo perseguito.
Tutto ciò sarà davvero fattibile? I principi alla base appaiono tanto virtuosi quanto ardui e le loro effettive fattibilità ed efficacia dipenderanno anche, presumibilmente, dalle strategie di recepimento che verranno attuate dagli Stati membri.
Nel frattempo, conviene, in ogni caso, avvantaggiarsi e avere cognizione delle nuove prescrizioni, così da essere preparati al cambiamento (prospetto n. 1).
Prospetto 1 - Riepilogo delle principali scadenze
Scadenza |
Adempimenti |
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Entro il 2024 |
Automazione |
Per gli edifici non residenziali, in caso di impianti di riscaldamento/condizionamento (combinati o meno con la ventilazione) con una potenza nominale utile superiore a 290 kW, installazione di sistemi di controllo e automazione, ove tecnicamente possibile. |
A decorrere dal 2025 |
Combustibili fossili |
Abolizione dell’incentivazione finanziaria per l’installazione di caldaie “uniche” alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, precedentemente al 2025, in conformità ai regolamenti UE 2021/241, UE 2021/1058 e UE 2021/2115. |
Entro il 28.05.2026 |
Traiettoria nazionale |
Elaborazione, da parte dei singoli Stati membri, della traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale. |
Entro il 2026 |
Piano nazionale |
Definizione, da parte dei singoli Stati membri, del piano nazionale di ristrutturazione degli edifici.
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Entro il 30.06.2027 |
Soluzioni intelligenti |
Adozione, da parte della Commissione europea, di un atto delegato per l’integrazione della Direttiva, ai fini dell’applicazione di un sistema comune facoltativo per la valutazione della predisposizione degli edifici all’intelligenza, basato su un’apposita metodologia e su specifici indicatori (SRI) e da applicarsi agli edifici non residenziali, in caso di impianti di riscaldamento/condizionamento (combinati o meno con la ventilazione) con potenza nominale utile superiore a 290 kW. |
Entro il 2027 |
Impianti solari |
Installazione di impianti solari:
Per gli edifici non residenziali, in caso di impianti di riscaldamento/condizionamento (combinati o meno con la ventilazione) con una potenza nominale utile superiore a 290 kW, installazione di controlli automatici dell’illuminazione. |
A decorrere dal 2028 |
Edifici ZEmB |
Per gli edifici pubblici di nuova costruzione, conseguimento della qualifica di “ZEmB”. |
Entro il 2028 |
Impianti solari |
Per gli edifici pubblici con superficie coperta utile superiore a 750 m², installazione di impianti solari. |
Entro il 2029 |
Impianti solari |
Installazione di impianti solari:
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A decorrere dal 2030 |
Edifici ZEmB |
Per gli edifici di nuova costruzione, conseguimento della qualifica di “ZEmB” e introduzione del GWP nell’APE. |
Entro il 2030 |
Emissioni |
Riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra dell’intera economia dell’Unione Europea di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. |
Entro il 2032 |
Mobilità sostenibile |
Per gli edifici non residenziali con più di venti posti auto, se di proprietà di enti pubblici, installazione del pre-cablaggio, per almeno il 50% dei posti auto. |
Entro il 2035 |
Edifici esistenti |
Riduzione del consumo medio di energia primaria degli edifici esistenti residenziali di almeno il 20-22% rispetto al 2020. |
A decorrere dal 2033 |
Edifici esistenti |
Per gli edifici esistenti non residenziali, rispetto delle norme minime di prestazione energetica, volte a far sì che gli stessi siano al di sotto della soglia del 26% (soglia massima di prestazione energetica, definita da ciascuno Stato membro affinché il 26% del parco immobiliare nazionale superi tale soglia). |
Entro il 2040 |
Edifici esistenti |
Riduzione del consumo medio di energia primaria degli edifici esistenti residenziali, che deve essere equivalente o inferiore a un valore di riferimento, determinato a livello nazionale e derivato da un progressivo calo del consumo dal 2030 al 2050, in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco a emissioni zero. |
Entro il 2050 |
Edifici ZEmB |
Conseguimento di un parco immobiliare decarbonizzato (ZEmB) e ad alta efficienza |
IMPLICAZIONI ATTUALI E FUTURE
Qual è l’impatto di quanto sopra descritto? Quali sono le conseguenze immediate? E quelle future?
Va innanzitutto precisato che ogni Stato membro, entro due anni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva, dovrà provvedere a completarne il processo di recepimento, elaborando una propria strategia ed emanando un proprio regolamento.
Ciò significa che, per i prossimi due anni, continuerà a valere la legislazione previgente e occorrerà pertanto attendere, per sperimentare un effettivo cambiamento, la conclusione del processo di recepimento e l’emanazione della nuova regolamentazione.
Anche le scadenze poste dalla Direttiva non appaiono immediate, bensì si esplicheranno nell’arco di un intervallo temporale, dal 2024 al 2050.
Tale arco temporale sembrerebbe, in senso assoluto, ampio, sebbene, in senso relativo, considerata la numerosità e l’ambizione degli obiettivi posti, in realtà non lo sia.
Il raggiungimento di traguardi così ambiziosi richiederà infatti, se gli obiettivi e le scadenze prefissate si manterranno tali, l’innesco di un processo di riqualificazione graduale, articolato in step successivi.
Occorrerà dunque entrare nella corretta ottica e predisporsi al cambiamento.
Sempre più fondamentale e strategico sarà il concetto di “diagnosi energetica”, lo strumento chiave alla base di ogni valutazione.
CONCLUSIONI
Quali conclusioni trarre? Il percorso verso l’efficientamento energetico, iniziato ormai quarant’anni or sono, grazie all’impulso dato dalla Legge 10/91 e ancor prima dalla Legge 373/76, dovrà subire, presumibilmente, una marcata accelerazione, in virtù delle nuove disposizioni.
Se fino ad oggi si è talvolta temporeggiato, sembra proprio che ora ciò non sia più possibile e occorra necessariamente sposare, senza più riserve, la “filosofia” dell’efficientamento.
Come operare dunque? Quali prassi seguire? A quali principi attenersi? Si ritiene che il criterio migliore, tale da condurre alle scelte più oculate, debba rimanere, nonostante il cambiamento, sempre lo stesso: il rispetto della “regola dell’arte” e della “buona tecnica”.
Solo il rispetto di tali principi, insieme con il ricorso a tutti gli altri strumenti necessari (in primis l’innovazione, scientifica e tecnologica), può infatti condurre all’identificazione del piano di interventi più adeguato, realistico ed efficace, consentendo così di concorrere al raggiungimento degli obiettivi complessivi.