La Ricerca & Sviluppo di Edilclima Raccontata dai Protagonisti
Che cosa significa sperimentare?
Alla base della Ricerca & Sviluppo di Edilclima vi è l’approccio sperimentale. L’esperimento è alla base del metodo scientifico sperimentale o “metodo galileiano” (*).
(*) Esperimento [dal latino: experimentum]: “Nel linguaggio scientifico, operazione o sequenza di operazioni con cui si intende riprodurre, simulare e determinare concettualmente un fenomeno, in modo che le sue condizioni siano note e riproducibili (di solito in laboratorio) e quindi la procedura sperimentale risulti ripetibile, al fine di corroborare o smentire un’ipotesi, per lo più sulla scorta di valutazioni quantitative” (fonte: Enciclopedia Treccani).
La validazione del software, secondo Edilclima, è principalmente una validazione sperimentale, basata sul metodo scientifico, ossia sulla verifica che i dati forniti dal calcolo, per i vari tipi di edificio, siano confermati da dati reali misurati sul campo (per maggiori approfondimenti si veda Progetto 2000 n. 56 "La validazione dei programmi di calcolo" di Franco Soma e Paola Soma).
L’attitudine alla sperimentazione di Edilclima
Fig. 1: 1964: un giovanissimo Franco Soma all'opera nel laboratorio di prova del Politecnico di Milano
L’attitudine ad eseguire collaudi per la verifica della correttezza dei risultati è sempre stata una caratteristica di Edilclima ancor prima che fosse costituita, a partire dalle prove di laboratorio condotte dal suo fondatore, Franco Soma, presso gli Istituti di Fisica Tecnica del Politecnico di Milano e Torino.
In linea con questa filosofia, l’impegno di Edilclima nelle attività di Ricerca & Sviluppo non è mai venuto meno: infatti Edilclima da sempre valida i metodi di calcolo implementati nei propri software mediante il confronto con metodologie di calcolo dettagliate e attraverso il costante monitoraggio di alcuni edifici reali ed il confronto con i consumi calcolati.
FRANCO SOMA
Ricerca applicata e prove in laboratorio
Tutto è iniziato nel lontano 1961 quando fui assunto dall’Ucmar (poi E.co.ma.r. Ente Controllo Materiali Riscaldamento) che si proponeva di migliorare i criteri di valutazione dei corpi scaldanti, allora valutati solo sulla base della loro superficie di scambio.
Apposite Commissioni Tecniche, composte da rappresentanti dei vari produttori, si riunivano per misurare con metodi da certosini la superficie dei vari modelli, scomponendo la loro superficie in piccole porzioni elementari di cui si calcolava l’area. La vendita era effettuata in Lire/m2.
Della questione erano stati interessati l’Università di Padova ed il Politecnico di Milano e di Torino, che condividevano l’opinione che il valore di un corpo scaldante fosse legato alla sua capacità di scambiare calore con l’ambiente, misurata in un ambiente unificato costituito dalla “camera di prova”.
Una prima serie di prove, effettuata presso il Politecnico di Milano, era stata contestata dai produttori i quali ritenevano che i risultati ottenuti fossero falsati dalle dimensioni e dalla natura delle pareti (metalliche) della camera di prova. Una seconda serie è stata contestata per insufficiente precisione della strumentazione.
È emerso tuttavia chiaramente che il problema non era solo tecnico, ma anche commerciale. Ogni produttore riteneva che il proprio corpo scaldante fosse il migliore sul mercato, ma le prove indicavano inesorabilmente una classifica, dai migliori ai peggiori, con gravi ripercussioni sulle leggi del mercato.
Ma non si poteva dire. Occorreva convincere i produttori che i risultati erano reali e precisi. Che le superfici non scambiavano calore tutte allo stesso modo, che le superfici che si fronteggiano scambiano solo per convenzione, che le superfici concentrate in volumi troppo esigui riducevano anche i moti convettivi, ecc.
E il convincimento si poteva ottenere solo dissipando ogni dubbio sulla precisione delle misure e sulla assoluta equità di trattamento riservata ai diversi costruttori.
Questa sfida è stata per me il maggiore stimolo verso la ricerca scientifica. Occorreva conoscere la realtà mediante prove, dimostrare agli scettici, in buona fede o non, la teoria scientifica, come unica base da utilizzare per il miglioramento dei prodotti.
Si trattava del periodo in cui ai preparativi del mio matrimonio mescolavo le opere di costruzione di una serie di super termometri, trasformando l’abitazione dei miei genitori in un laboratorio di metrologia.
Questi strumenti, costruiti a spese dell’E.CO.MA.R., furono installati nelle camere di prova del Politecnico di Milano e di Torino ottenendo una ripetibilità dei risultati superiore allo 0,4% e, soprattutto, la fiducia dei produttori che, finalmente, adottarono la “vendita a calorie” in luogo della “vendita a superficie”.
La ricerca sui corpi scaldanti ha fornito risultati e conseguenze più evidenti, ma una ricerca analoga è stata eseguita anche sui generatori di calore, migliorando i rendimenti degli stessi.
Nei ritagli di tempo, con il collega Giovanni Nervetti, ci eravamo occupati anche della verifica delle perdite di carico delle tubazioni gas e dei componenti degli impianti di riscaldamento, quale base per il loro corretto dimensionamento.
Quando le Associazioni a carattere europeo hanno sostituto quelle nazionali e l’E.CO.MA.R. ha esaurito la sua funzione, ho cercato di trasferire la metodologia acquisita in tanti anni di laboratorio, in Edilclima, nuova società di progettazione impiantistica, da me fondata con altri soci, che si proponeva di dimensionare gli impianti sulla base di dati di laboratorio e non più sulla base di tabelle generiche a volte di dubbia affidabilità.
Questa nuova mentalità fu apprezzata dai produttori di componenti di impianti di climatizzazione che affidarono a Edilclima l’incarico di consulenza per l’implementazione, nelle proprie aziende, di laboratori per prove e ricerche.
è il caso di citare fra le più importanti la Caleffi S.p.A., la Pettinaroli S.p.A. e la Comparato Nello S.r.l., i cui prodotti sono tutti nati attraverso prove di laboratorio. Diverse altre aziende si affidarono al, pur piccolo, laboratorio di Edilclima.
Edilclima, in questa attività di consulenza, ha operato in modo da trasferire alle aziende con cui ha collaborato la mentalità della ricerca applicata, così da far crescere strutture interne capaci di gestirsi in autonomia.
L’interesse di Edilclima era quello di una progettazione basata su dati tecnici specifici di ogni componente dell’impianto. La diffusione di questo pensiero era la condizione per poter utilizzare i nuovi strumenti di calcolo che si affacciavano sul mercato per una progettazione più rapida e precisa.
La continuità di questa impostazione è documentata dai Bollettini E.CO.MA.R. e, successivamente, da Progetto 2000, edito da Edilclima, nel quale ho voluto proseguire, idealmente, l’attività precedente.
Ora l’attività di ricerca di Edilclima è orientata all'intero sistema edificio-impianto. È da oltre 10 anni che abito in una casa appositamente costruita per sperimentare soluzioni innovative quali: un efficace isolamento termico dell’involucro, finestre con tripli vetri, ventilazione controllata da sensori di qualità dell’aria, pompe di calore geotermiche, solare termico e fotovoltaico, recupero delle acque meteoriche, controllo della temperatura ambiente per singolo locale.
Un costante monitoraggio del sistema rende questi edifici un laboratorio in grado di fornire in continuazione una grande quantità di dati che consentono a Edilclima di costruire programmi di progettazione fondati appunto sulla ricerca applicata.
Grazie all’E.CO.MA.R. ho inoltre potuto partecipare, in rappresentanza dei costruttori, a molte commissioni normative, partendo dalle norme di prova dei corpi scaldanti e dei generatori di calore, oltre alla contabilizzazione del calore fin dai tempi dei “contaore”.
Nel frattempo il CEN iniziava ad operare. In particolare il CEN TC 89, che aveva competenza sull’involucro, aveva sforato dal suo ambito, definendo i 4 rendimenti (produzione, emissione, regolazione, distribuzione) per cui era stato fermato. Da parte sua il CEN TC 228, competente sulla materia, era praticamente inattivo.
Ne approfittò il CTI per mettere a punto le norme sui rendimenti partendo dalle definizioni del TC 89.
Quando il CEN TC 228 iniziò i lavori, io e l’ing. Lorenzo Socal partecipavamo alle riunioni e, grazie soprattutto alle capacità dell’ing. Socal, abbiamo potuto proporre e fare accettare la normativa italiana, già implementata nei programmi Edilclima. Questa è la ragione per cui la normativa Europea è risultata in linea con la normativa Italiana.
è stato poi importante l’ottimo rapporto di amicizia con l’ing. Roberto Moneta che, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si apprestava a sviluppare i decreti applicativi della Legge 10/91.
L’identità di vedute ed il frequente scambio di opinioni hanno consentito di ottenere leggi coerenti con la normativa Italiana ed Europea.
Nel 2006 Edilclima avvia un progetto di ricerca strutturato che si è sviluppato in modo coerente ed organico fino ad oggi, spesso anticipando l’evoluzione scientifica, tecnologica e normativa.
Nel flusso di progettazione-sviluppo-collaudo del software Edilclima, l’attività di sperimentazione diventa parte integrante del processo di innovazione e miglioramento continuo dei prodotti.
Il percorso di ricerca si struttura a partire dalla progettazione di due palazzine “a consumo zero” e, negli anni a venire, prosegue con tre cicli di dottorati di ricerca svolti presso il Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino, l’ultimo dei quali è tutt'ora in corso, supervisionati dal professor Vincenzo Corrado e, dal 2018 in poi, anche dalla professoressa Ilaria Ballarini.
VINCENZO CORRADO
Il trasferimento di conoscenza come motore per l’innovazione e lo sviluppo
Compito primario dell’Università, oltre alla didattica e alla ricerca, è il perseguimento della Terza Missione, ovvero quella di favorire l'applicazione diretta, la valorizzazione e l'impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società.
L’importanza del trasferimento tecnologico è evidenziata dal fatto che in molti bandi per il finanziamento della ricerca si pone grande attenzione al potenziale sfruttamento industriale dei risultati, anche attraverso l’erogazione di nuovi servizi e la creazione di spin-off universitari e start-up innovative.
Inoltre, gli atenei sono sempre più frequentemente inseriti in reti nazionali e internazionali con il mondo industriale e quello professionale.
Tutto ciò rappresenta un motore essenziale per l’innovazione e lo sviluppo di un Paese, non solo in termini economici, ma anche e soprattutto in termini di qualità e sostenibilità.
2006 ÷ 2009 - Progettazione di edifici “a consumo zero” innovativi per l’epoca di costruzione
Edilclima progetta due palazzine “a consumo zero”, all’avanguardia dal punto di vista sia dell’isolamento termico, che dello sfruttamento delle energie rinnovabili e dell’impiantistica integrata (riscaldamento, raffrescamento, qualità dell’aria, automazione e recupero acqua piovana).
Le palazzine vengono realizzate da Edilizia Certificata e il progetto viene inserito nella pubblicazione della Regione Piemonte “Buone Pratiche in campo energetico finanziate dalla Regione Piemonte” (per maggiori informazioni si veda Progetto 2000 n. 43 "Edilclima: progettazione, software e ricerca" e Progetto 2000 n. 52 "Le prestazioni di un edificio a energia quasi zero: il monitoraggio di un caso studio" di Luca Berra e Beatrice Soldi).
LUCA BERRA
La ricerca a supporto del processo di diagnosi e verifica sperimentale
Sono Responsabile dell’Area Engineering di Edilclima, EGE certificato SECEM e operatore certificato IPMVP e PMVA per la misura e verifica del risparmio in interventi di retrofit energetico.
Nel 2009 mi sono occupato della progettazione dell’involucro edilizio e degli impianti di un piccolo complesso residenziale sito in Borgomanero (NO).
Tutto è nato da una serie di visite al SAIE a Bologna dove Franco Soma ed io abbiamo incontrato un prefabbricatore che costruiva edifici con strutture leggere realizzate con orditure metalliche, tamponate con lastre cementizie ed isolate per l’intero spessore con vari materiali isolanti.
Dopo avere contattato un consulente per gli aspetti edilizi e strutturali, il progetto ha preso forma a seguito di un bando della Regione Piemonte riguardante il finanziamento degli extracosti di edifici che oggi chiamiamo NZEB (edifici ad energia quasi zero).
Si tenga presente che il progetto è stato elaborato prima dell’entrata in vigore del D.Lgs.192/05 per cui molti materiali e soluzioni non erano normalmente utilizzati in edilizia oppure non ve ne era disponibilità.
Negli anni, a lavori di costruzione ultimati, sono stato incaricato di organizzare, con il supporto indispensabile del Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino, una campagna di misura e verifica dei principali parametri di funzionamento e dei consumi del complesso.
I risultati di questa campagna sono stati essenziali, sia per divulgare la cultura della progettazione di edifici a bassissimo consumo energetico, sia per l’importanza della verifica di un calcolo di progetto con consumi reali, in un momento in cui ancora non si parlava di edifici ad energia quasi zero.
L’intero processo, a partire dalla diagnosi, la progettazione e la successiva misura e verifica di quanto realizzato sono state esperienze altamente formative.
Ancora oggi ritengo che diagnosi energetica, progetto degli interventi e successiva misura e verifica siano fasi irrinunciabili di un sistema sinergico che permette di imparare dai propri errori e dai propri successi e di svolgere al meglio l’attività di consulenza in ambito energetico.
In generale la ricerca, anche dove emergono dei limiti o delle problematiche, consente sempre di migliorare e di evidenziare gli aspetti rispetto ai quali, in futuro, sarà opportuno dedicare più attenzione per affinare la propria capacità di proporre la migliore consulenza tecnica compatibilmente con i tempi ed i costi richiesti dal mercato.
2009 ÷ 2012 - Contratto di Ricerca con il Politecnico di Torino (Responsabile Scientifico: Professore Vincenzo Corrado) e Dottorato di Ricerca in Innovazione Tecnologica dell’Ambiente Costruito (Dottoranda: Alice Gorrino)
Titolo del Dottorato : “Sviluppo e validazione di modelli di calcolo semplificati della prestazione energetica dell’edificio”.
Edilclima finanzia il primo dottorato di ricerca, che ha l’obiettivo di confrontare metodi di calcolo del fabbisogno energetico degli edifici, semplificati e dettagliati, e fornire strumenti a supporto della progettazione edilizia.
In questo contesto viene analizzato l’involucro edilizio, con particolare riguardo ad alcune tecnologie di involucro quali tetti verdi, facciate ventilate, serre solari e ponti termici.
Quest’ultimo argomento, la valutazione dei ponti termici per l’appunto, viene indagato con l’obiettivo di fornire uno strumento di facile utilizzo per il certificatore energetico e il progettista termotecnico, che necessitano di valori di riferimento in termini di trasmittanze termiche lineari, a supporto di un calcolo rigoroso degli scambi termici attraverso l’involucro edilizio.
Al termine dell’attività di ricerca viene pubblicato un testo diventato di importanza nazionale, che fornisce valori di riferimento per il calcolo dei ponti termici: l’“Atlante Nazionale dei ponti termici” - A. Capozzoli, V. Corrado, A. Gorrino, P. Soma.
ALICE GORRINO
Creatività e rigore sono eredità del metodo di ricerca
Ho conseguito più di una decina di anni fa il dottorato di ricerca in "Innovazione tecnologica per l’ambiente costruito" e in seguito ho lavorato ad un paio di progetti come assegnista di ricerca al Politecnico di Torino.
Il mio percorso di ricerca non è mai stato puramente teorico, ma da sempre applicato al settore dell’energetica in edilizia, che in quegli anni era in rapida evoluzione.
Si parla infatti degli anni in cui uscì la serie UNI/TS 11300 per il calcolo del fabbisogno energetico dell'edificio e in cui è nata la figura del certificatore energetico.
In quel momento era necessario uno studio approfondito della metodologia di calcolo, dell’analisi di tale metodologia attraverso confronti con metodi complessi, del trasferimento di conoscenza al mondo professionale anche attraverso percorsi di formazione ad hoc.
Il mio percorso di dottorato è stato fin da subito volto ad un'applicazione immediata. Edilclima infatti aveva finanziato una borsa di dottorato per studiare gli impatti delle semplificazioni dei metodi di calcolo della normativa tecnica sulle prestazioni energetiche degli edifici, anche con l’obiettivo di implementare parte delle procedure all’interno del loro software.
È così iniziata la collaborazione con Edilclima che ancora prosegue.
Lavorare all’università, nel settore della ricerca, ed essere allo stesso tempo indirizzata in questo percorso da una società che aveva l'ambizione di applicare i risultati di ricerca al proprio strumento, mi ha permesso di conciliare un metodo di indagine rigoroso e approfondito ad una analisi pragmatica dei risultati.
In quegli anni ho avuto la possibilità, anche grazie ai tempi “dilatati” rispetto al mondo classico della professione, di coniugare creatività e rigore, o quanto meno di provarci. E mi piace pensare di riuscire, se non sempre, quasi, a mantenere integri creatività e rigore anche nelle mie attuali mansioni.
2018 ÷ 2022 - Contratto di Ricerca con il Politecnico di Torino (Responsabili Scientifici: Professore Vincenzo Corrado - Professoressa Ilaria Ballarini) e Dottorato di Ricerca in Energetica (Dottoranda: Giovanna De Luca).
Titolo del Dottorato: “Modelli avanzati per la valutazione della prestazione energetica dell’edificio e implementazione della normativa tecnica internazionale”.
Nel frattempo Edilclima prosegue il lavoro di raccolta sistematica e analisi dei dati relativi alle palazzine, e decide pertanto di continuare il lavoro di confronto tra dati di monitoraggio reali e metodi di calcolo più evoluti, resi disponibili dalla normativa europea. Inizia quindi un progetto di ricerca che prevede il confronto dei dati rilevati con i dati calcolati mediante il metodo di calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio in regime dinamico orario in conformità alla norma UNI EN ISO 52016-1:2018.
Il metodo dinamico orario consente di approfondire le prestazioni estive degli edifici, gli effetti dell’intermittenza e molteplici altri aspetti per i quali risulta importante poter valutare le variazioni dei dati di input a livello orario, quali il comportamento degli occupanti, le schermature solari, ecc.
La ricerca Edilclima è citata nella pubblicazione della Regione Piemonte “IR20” Piemonte Innovazione e Ricerca 2020, dedicato ai protagonisti d’eccellenza nel campo dell’innovazione e della ricerca.
ILARIA BALLARINI
Curiosità e obiettivi tangibili per non arrendersi alle sfide attuali
Ho conseguito la Laurea in Architettura nel 2007 e subito dopo ho intrapreso il percorso del dottorato di ricerca appassionandomi alla fisica tecnica ambientale, considerando il tema dell’efficienza energetica degli edifici centrale in questo periodo storico.
Dopo alcuni anni di attività di ricerca condotti con assegni e borse di studio, nel 2018 ho vinto il concorso da Ricercatore a tempo determinato e dal 2021 ricopro il ruolo di Professore Associato.
Non è facile sintetizzare la mia esperienza di ricerca, che è molto variegata, ma posso dire che è sempre stata accompagnata da un pensiero pronunciato da un docente il primo anno del mio dottorato, che invitava i giovani ricercatori ad essere sempre guidati dalla curiosità di conoscere, di cercare strade nuove e di non arrendersi alle prime difficoltà.
Ad un primo ascolto poteva sembrare un consiglio di vita, ma solo dopo qualche anno realizzai come questo principio debba davvero permeare l’anima di tutti coloro che svolgono ricerca, soprattutto oggi con le tante sfide che ci troviamo a fronteggiare, come la lotta ai cambiamenti climatici e la limitazione delle risorse energetiche.
Aggiungo, infine, che la ricerca oggi dovrebbe essere sempre più caratterizzata dalla collaborazione con aziende e professionisti, affinché gli esiti - rivolgendosi al progresso della scienza e dell’umanità - convergano in obiettivi tangibili e abbiano ricadute sociali misurabili.
GIOVANNA DE LUCA
Il dottorato di ricerca come percorso completo di formazione
Dopo la Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile ho lavorato al Politecnico di Torino nell’ambito di diversi contratti di ricerca nazionale, prima di iniziare il Dottorato, che si è appena concluso, incentrato sulla validazione del modello orario della UNI EN ISO 52016-1 al fine di valutarne l'applicabilità nel contesto legislativo.
È difficile sintetizzare l’eredità che quasi quattro anni di dottorato mi hanno lasciato.
Quando ho deciso di intraprendere questo percorso, lo vedevo come un altro ciclo di formazione in ambito accademico con l’obiettivo di specializzarmi nell’argomento di ricerca prescelto
Nella realtà è stato, invece, un percorso di formazione completo.
Oltre ad avermi permesso di acquisire una valida metodologia di ricerca e conoscenze profonde sull'argomento di mio interesse, il dottorato mi ha insegnato ad essere flessibile ma resistente, ad avere pazienza, ed a guardare ad un determinato problema da diverse angolazioni per scoprirne non solo soluzioni, ma anche opportunità.
Penso che tutti questi aspetti siano fondamentali, non solo in ambito accademico, ma anche professionale.
2021 ÷ 2024 - Dottorato di Ricerca in Energetica (Responsabili Scientifici: Professore Vincenzo Corrado - Professoressa Ilaria Ballarini - Dottorando: Franz Bianco Mauthe Degerfeld).
Titolo del Dottorato: “Implementazione di modelli di calcolo standardizzati per la valutazione degli impianti tecnici dell’edificio e della prestazione energetica globale”.
Dopo il completamento di una ricerca sui modelli di calcolo per la determinazione del fabbisogno di energia termica utile dell’edificio, Edilclima decide di continuare il progetto di ricerca analizzando la prestazione energetica dei sistemi impiantistici dell’edificio.
È iniziato quindi un nuovo progetto di ricerca che prevede il confronto tra differenti procedure di calcolo orarie, dettagliate e semplificate, rese disponibili dalla normativa europea e nei software di simulazione dettagliata.
L’analisi ha lo scopo di portare un miglioramento delle procedure di calcolo mediante la validazione e l’implementazione delle metodologie esistenti e la proposta di nuovi approcci per modellare l’interazione tra i diversi sottosistemi impiantistici.
FRANZ BIANCO
La ricerca porta consapevolezza e anticipa le esigenze imprenditoriali
Dopo la Laurea Magistrale in Ingegneria dei sistemi edilizi, ho lavorato per un anno presso studi di progettazione energetica prima di ritornare al Politecnico per continuare il mio percorso nel campo della ricerca.
Per mia esperienza ho spesso notato che il mondo della ricerca e quello imprenditoriale sono percepiti come due mondi completamente separati: il primo estremamente teorico e spesso sconnesso dalla realtà, il secondo completamente pragmatico e focalizzato nell’imminente, senza una particolare attenzione verso il futuro.
La realtà però ci dimostra che ambedue gli estremi spesso non sono efficaci e solo combinandoli è possibile ottenere risultati capaci sia di portare avanti il progresso tecnologico, che di avere un diretto impatto sul quotidiano.
Esemplificando, un mondo imprenditoriale molto più consapevole e, perché no, partecipe alla ricerca, sarebbe sicuramente in grado di anticipare le esigenze degli utenti prevedendo e sviluppando prodotti e servizi prima della concorrenza.
Inoltre potrebbe, appoggiandosi all’analisi degli articoli pubblicati, comprendere gli effettivi trend di sviluppo sia a livello più generale, e quindi di tematiche, che a livello più specifico, e quindi riferito alle singole tecnologie.
Verso un contesto di ricerca europeo: il progetto TIMEPAC
Nel giugno 2021 ha inizio il progetto europeo TIMEPAC – Towards Innovative Methods for Energy Performance Assessment and Certification of Buildings, di cui Edilclima è partner.
Il progetto, di durata triennale, è finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Horizon 2020 ed è coordinato da Fundacio Privada Universitat i Tecnologia di Barcellona.
TIMEPAC si pone l’obiettivo di migliorare i processi di certificazione energetica degli edifici, sviluppando un approccio olistico che considera gli edifici come strutture dinamiche integrate nell’ambiente urbano.
Gli obiettivi del progetto sono in linea con la nuova proposta della direttiva EPBD, pubblicata il 15 dicembre 2021 ed in uscita probabilmente nel 2023, nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”.
La nuova direttiva fornirà un nuovo modello per gli APE, collegato a nuovi indicatori con l’obiettivo di valutare la prestazione di nuove tecnologie (ad es. sistemi di misurazione intelligente) e di superare una valutazione prettamente energetica. Inoltre, per incoraggiare un rinnovamento profondo e graduale del patrimonio edilizio, verranno proposti nuovi approcci e strumenti come il Building Renovation Passport (BRP) (per maggiori approfondimenti si veda Progetto 2000 n. 62 "L'evoluzione degli attestati di prestazione energetica nel contesto europeo" di Autori vari).
Il nuovo approccio di TIMEPAC sarà testato e validato su siti dimostrativi in Austria, Croazia, Cipro, Italia, Slovenia e Spagna. I risultati del progetto saranno utilizzati per formare e istruire i professionisti coinvolti nel processo di certificazione a livello europeo.
Il principale risultato del progetto sarà la piattaforma di formazione online TIMEPAC che verrà implementata nel corso del progetto e fornirà materiale formativo e informativo rivolto a tutta la catena di attori coinvolti nell’ambito della certificazione energetica degli edifici.
All’interno del progetto, Edilclima utilizza i propri tool per testare i metodi sviluppati ed è coinvolta principalmente nella definizione e nel coordinamento della fase di roadmap per lo sfruttamento dei risultati.
PAOLA SOMA
La ricerca fornisce competenze per affrontare sfide complesse
Ho iniziato a lavorare in Edilclima nel 1995, dopo aver conseguito la Laurea in Ingegneria delle Tecnologie Industriali ad indirizzo economico-organizzativo: ho avuto la fortuna di poter affiancare i fondatori (Franco Soma, Giovanni Nervetti e Renato Orlandini), assimilandone i valori e il metodo di lavoro.
In realtà molti anni prima, quando ero una bambina, assistevo alle prove sperimentali di mio padre che spesso attrezzava la casa con banchi di prova, trasformandola in un laboratorio.
Dal 2009 ho iniziato a seguire, in qualità di referente aziendale, un percorso di ricerca organico e strutturato, in collaborazione con il Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Vincenzo Corrado.
La Ricerca e il Metodo Sperimentale mi hanno insegnato il rigore scientifico, un approccio metodologico organizzato e strutturato, la curiosità e il desiderio di andare oltre dopo ogni traguardo raggiunto, lo spirito critico da utilizzare nella lettura dei dati e nella verifica delle ipotesi: si tratta di competenze che sono state per me indispensabili anche quando il mio ruolo in azienda è cambiato, avendo ricevuto l’incarico di amministrare Edilclima, orientandone le scelte future.