Sostenibilità, Superbonus 110% e progettazione

Sostenibilità, Superbonus 110% e progettazione

SOSTENIBILITÀ

La sostenibilità, intesa come una condizione di sviluppo in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri, è oggi ritenuta un’esigenza irrinunciabile!
Tutto il mondo si rende conto che non è più possibile aspettare: è necessario mettere in atto azioni concrete ed efficaci per preservare il nostro pianeta e le popolazioni che lo abitano.

“Il concetto di sostenibilità, rispetto alle sue prime versioni, ha fatto registrare una profonda evoluzione che, partendo da una visione centrata principalmente sugli aspetti ecologici, è approdata verso un significato più globale che tenesse conto, oltre che della dimensione ambientale, di quella economica e di quella sociale.” (Enciclopedia Treccani).

Si tratta di un valore in cui la Redazione di Progetto 2000 ha sempre creduto fortemente: infatti, fin dai primi numeri redatti negli anni ‘90, ha cercato di diffondere la cultura della sostenibilità nel proprio ambito di azione, affrontando argomenti quali il risparmio energetico, la qualità dell’aria, il benessere ambientale, le energie rinnovabili, ecc.

In questo articolo vogliamo trattare il tema del Superbonus 110% nell’ambito di una più ampia e ambiziosa strategia volta a proteggere il nostro pianeta: un’occasione per contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (vedi Fig. n. 1).

P2060 Art. PS FS Fig. 1

Fig. n. 1: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione, sottoscritto il 25 settembre 2015 dall’Assemblea generale dell’ONU, ovvero dai governi dei 193 Paesi membri.

IL SUPERBONUS 110%

Il Superbonus 110%, misura di incentivazione introdotta dal Decreto Legge “Rilancio” del 19 maggio 2020, si inserisce in un piano strategico del nostro paese per la decarbonizzazione del settore civile e per favorire la ripresa economica attraverso la riqualificazione del patrimonio immobiliare.

Si tratta di un incentivo che può dare un grande impulso alla progettazione sostenibile: unitamente agli altri incentivi fiscali (Bonus Ristrutturazioni, Ecobonus, Sismabonus, Bonus Facciate, Bonus casa ecc…), rappresenta infatti un’occasione unica per i progettisti che operano nei settori dell’edilizia e dell’impiantistica.

L’entità della detrazione consente di prendere in considerazione soluzioni innovative fino ad oggi trascurate perché troppo costose o caratterizzate da tempi di ritorno dell’investimento lunghi (esempio: pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica per auto, building automation, ecc…); d’altro canto la stessa entità dell’incentivo è talmente appetibile da mettere in gioco i più svariati interessi. Gli incentivi fiscali sono assai graditi prima di tutto ai cittadini perché non si avvedono che sono sempre loro a pagare. Il messaggio che passa e che favorisce la delibera di lavori anche molto costosi è: “Perché non farli? Tanto non ci costano niente”.

Questo modo di pensare è denso di conseguenze perché a volte si deliberano lavori che non perseguono né un reale risparmio energetico, né un più ampio obiettivo di sostenibilità: interventi di risparmio energetico che non si recuperano nel corso della loro vita utile, interventi che addirittura riducono il benessere degli occupanti (ottimizzati solo sul fabbisogno invernale al fine di verificare il doppio salto di classe energetica, senza considerare il periodo estivo), cambio di serramenti quasi nuovi perché “è gratis” senza considerare i costi di smaltimento e l’impatto sull’ambiente, ecc.
Spesso la scelta della tipologia di intervento dipende dal background professionale del capo commessa o del General Contractor: Se quest'ultimo è un’azienda edile propone prevalentemente lavori edili e interventi sull’involucro dell’edificio, se è un’azienda impiantistica ritiene invece che tutte le migliori soluzioni risiedano nei lavori impiantistici. Altre imprese propongono materiali innovativi, talvolta “miracolosi” che consentono di rispettare i limiti di trasmittanza prescritti dalla legge.

Il privato cittadino non è, generalmente, un esperto per cui i suoi desideri devono essere attentamente vagliati dal progettista e le scelte devono essere supportate da un approccio tecnico professionale e rigoroso: in assenza di un’adeguata progettazione gli interventi di risparmio energetico possono non essere efficaci o avere conseguenze indesiderate, quali possibili surriscaldamenti nella stagione estiva o formazioni di muffe in corrispondenza dei ponti termici.

IL RUOLO CENTRALE DELLA PROGETTAZIONE

Nei precedenti numeri di Progetto 2000 abbiamo sottolineato in più occasioni la centralità del ruolo del progettista, della sua formazione e delle sue abilità (si rimanda agli articoli “Basta un click?” - Progetto 2000 n. 55 e “La progettazione: pensare prima di fare” - Progetto 2000 n. 59).
Il Superbonus 110% ha ulteriormente evidenziato quanto la riqualificazione di un edificio esistente sia un’attività complessa e articolata che richiede quindi un processo di progettazione integrata e multidisciplinare.

La procedura richiesta dal Superbonus 110% è simile a quella di un appalto pubblico, anche dal punto di vista formale, del rigore e delle competenze richieste: riteniamo che ciò sia corretto dal momento che gli interventi di riqualificazione energetica vengono realizzati utilizzando “denaro pubblico”.

Il progettista deve dunque essere in grado di comprenderne la complessità, in particolare:

  • aspetti tecnici (energetici, ambientali, acustici, strutturali, architettonici, sicurezza antincendio);
  • aspetti non tecnici (economici, finanziari, legislativi);
  • aspetti legati al benessere, alla salute e alla sicurezza delle persone.

In questo contesto il compito del progettista è il più gravoso e il più carico di responsabilità: deve infatti interloquire con tutti i soggetti coinvolti e utilizzare la sua esperienza e le sue conoscenze per assicurare che il progetto sia rispettoso di tutte le esigenze primarie che non possono mancare in un moderno edificio sostenibile, come riassunto nella tabella riportata a conclusione del presente articolo.

Il progettista deve avere il ruolo di difendere la sostenibilità globale dell’intervento, effettuando scelte progettuali coerenti con il bene dell’ambiente e delle persone: a tale scopo deve adottare un approccio responsabile e serio, supportato da valutazioni equilibrate e misurabili, considerando tutte le fasi della vita utile dell’edificio (scelta dei materiali, produzione e trasporto dei materiali utilizzati, cantiere, uso e manutenzione del sistema edificio-impianto, dismissione dell’edificio stesso).

Il compito più qualificante del progettista consiste, in definitiva, nel far prevalere la propria esperienza e la propria professionalità, superando gli interessi parziali delle parti in causa, per garantire la qualità e la sostenibilità dell’opera.

IMPATTO DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

P2060 art. PS FS tabella ambiente1 P2060

P2060 art. PS FS tabella ambiente2 P2060

P2060 art. PS FS tabella persone P2060

Pubblicato il: 01/12/2021
Autore: Franco Soma e Paola Soma